F.Russo, C.Schettino, Ed.Aracne, Roma, 2007.

 

F. RUSSO* and C. SCHETTINO**
* University of Naples, Italy
** High School “A. Labriola”, Naples, Italy
 

Introduzione

La progettazione degli ambienti dedicati all’ascolto della musica o allo svolgimento di conferenze deve prendere in considerazione due aspetti essenziali: le caratteristiche acustiche e psicoacustiche dell’apparato uditivo umano e le modificazioni apportate dall’ambiente ai suoni in esso pensati.

I suoni che percepiamo non ci giungono così come sono stati emessi dalla sorgente sonora, ma vengono sempre, in maniera più o meno rilevante, modificati dall’ambiente in cui ci troviamo; da qui nasce il problema del rapporto tra suono e spazio acustico e quindi quello di una sua progettazione che consenta di controllare la qualità di fruizione del messaggio sonoro.

Siamo in grado di misurare in modo oggettivo una temperatura, una pressione, una massa, ma altra cosa è valutare oggettivamente la percezione neuronale che ci porta a definire i concetti di "più caldo" e "più freddo", "più rumoroso" ecc.

L’acustica assume notevole importanza pratica nel momento in cui si cerca di valutare l’impatto che certi fenomeni fisici hanno sull’uomo.

La psicoacustica studia le relazioni che legano una grandezza oggettiva a quella soggettiva che esprime la sensazione che un individuo prova. Gli effetti psicoacustici considerati in questa tesi (Capitolo 3) sono essenzialmente due: effetto di precedenza, effetto del "cocktail party". Il primo è legato alla localizzazione della provenienza dei suoni, il secondo invece, al mascheramento di un suono (udibile se isolato) ad opera di un secondo suono più intenso.

Per presentare le migliori qualità acustiche, una sala deve essere progettata in modo che la riflessione del suono sia relativamente intensa, senza tuttavia introdurre un’eccessiva riverberazione di alcune frequenze rispetto ad altre evitando di creare echi innaturali e senza produrre effetti indesiderati di interferenza e di distorsione.

Le considerazioni legate all’interazione tra suono e spazio spingono verso lo studio della cosiddetta risposta all’impulso di un ambiente (Capitolo 1) che è strettamente legata alla natura timbrica del suono in oggetto. Il Capitolo 2 di questa tesi, a titolo esemplificativo, è stato pertanto dedicato all’analisi timbrica del suono prodotto da una corda fissata agli estremi e pizzicata o percossa.

Il problema dell’acustica delle sale richiede la considerazione di un certo numero di parametri acustici, tra i quali, i principali sono il tempo di riverberazione, l’indice di chiarezza, il livello di pressione sonora (Capitolo 1). Nel Capitolo 4 abbiamo realizzato una serie di simulazioni al computer mediante il programma Acustic Rooms Odeon 6.0. I parametri acustici menzionati sono stati direttamente calcolati dal programma e comportano una complessa interpretazione alla luce della nostra sensibilità uditiva e della collocazione dell’uditore nello spazio musicale. Tuttavia oggi è possibile verificare direttamente attraverso il computer il risultato fonico che la simulazione presenta. Questa tecnica viene chiamata auralizzazione e può essere indicata come il

processo di filtraggio di un segnale anecoico atto a riprodurre all’orecchio dell’ascoltatore l’effetto psicoacustico di un ambiente includendo la riverberazione, la colorazione timbrica, la localizzazione spaziale.

Napoli, 18 settembre 2006

 

 

 

Keywords: simulation, timbric analysis, acoustic parameters.
 

2000 Mathematics Subject Classifications: 42A10, 42A85, 68U20.